In sorsi di dolcezza: Il passito di Romagna

In Romagna la tradizione del vino passito è antica.
Più antica della tradizione ciclistica di certo.

La caratteristica di questi vini è la loro carica zuccherina e complessità aromatica data dalla sovra maturazione e dell'appassimento delle uve. Un metodo che porta ad una estrema evaporazione dell'acqua presente negli acini con il risultato di una maggiore concentrazione di zuccheri e quindi di sostanze aromatiche.

Le uve appassite possono essere ottenute tramite diverse tecniche.
Le più comuni ed utilizzate prevedono l'appassimento naturale dell'uva direttamente sulla pianta attraverso una vendemmia detta tardiva..
Altra tecnica è quella di appassire i grappoli a seguito della vendemmia precisamente attraverso l'utilizzo di graticci messi a dimora in ambienti controllati e dalle specifiche caratteristiche climatiche e di temperatura
C'è poi un'altra tecnica, quella dell'estrazione a freddo, che consiste nel lasciare le uve appena raccolte a temperature al di sotto dello zero per una notte per poi subire il procedimento di vinificazione tradizionale.
Il primo testimone importante per la produzione del passito figlio della tecnica dell'appassimento sui graticci è il "Domus Aurea" realizzato sempre da uve Albana.

Dalle fonti storiche risulta inoltre che Federico Barbarossa, al tempo in cui fu ospite della contessa Frangipane presso Bertinoro, fosse talmente entusiasta dell'Albana da concedersi frequenti sbornie.


Ora il binomio passito e bicicletta non può consigliare una condotta di questo genere.
Assaggiare ma non esagerare, alla peggio comunque abbiamo sempre pronto un trasporto... non si sa mai 😇

Dalla redazione Slow Bike Tourism
Pagina Facebook

Commenti

Post più popolari