I Gessi Bolognesi


Un percorso immerso in ambiente dalla bellezza selvaggia, quasi un paesaggio Lunare.


Il parco è costituito da una zona di ambienti selvaggi, i calanchi dell ’Abbadessa, formata da rocce sedimentarie che si sono depositate nel Cretaceo, più di cento milioni di anni fa. È un paesaggio quasi desertico, popolato da diverse specie di mammiferi, anfibi, rettili e rapaci. Spettacolare, all’inizio dell’estate, la fioritura della “sulla“ una leguminosa che tinge di rosso i fianchi delle dorsali argillose

Questo percorso che vi regaliamo, per una volta senza diavolerie elettroniche.
Indicazioni di percorso e road book, vi vanno ?
Va tenuto presente che è una cosa rivolta ai bikers e che spesso le condizioni climatiche possono incidere sulla visibiltà dei punti di riferimento, quindi spitiro d'avventura...

Per raggiungere il punto di partenza, dall’A14, imboccata l’uscita autostradale Bologna-San Lazzaro,
si prosegue in direzione via Emilia Levante. Dopo circa km 2, si svolta a dx seguendo le indicazioni
per Mura San Carlo e Farneto.

Qui, proprio di fronte a Casa Fantini, sede della direzione del parco, si trova un parcheggio attrezzato, dove ha inizio e termina l’itinerario descritto.

Lasciato alle spalle il parcheggio, si procede lungo la SP.36 in direzione di Farneto. Dopo circa 2 km, si abbandona la provinciale per immettersi su una strada sterrata che inizia in falsopiano e poi sale in modo piuttosto deciso. Si prosegue fino a giungere di nuovo su strada in fondo asfaltato in località Croara, dove si consiglia una breve sosta per ammirare la chiesa di S. Cecilia (XI seec), demolita e rifatta nell’Ottocento, che conserva dipinti pregevoli, mentre di particolare interesse è il chiostro dell’attiguo e omonimo convento.

Abbandonato nuovamente l’asfalto, si scende lungo una sterrata che porterà a raggiungere, dopo una breve salita, uno dei punti più panoramici dell'intero percorso. Lasciata la strada principale, si imbocca il sentiero 802A, che conduce in una fra le zone più belle e suggestive del parco, sia dal punto di vista  paesaggistico che geomorfologico: nel raggio di poche centinaia di metri possiamo ammirare la dolina della Spipola (che prende il nome dalla grotta stessa); enormi affioramenti gessosi; inghiottitoi e fenomeni erosivi di rara bellezza.
Raggirata la cima della collinetta, si incontra nuovamente la strada asfaltata che, con una salita pedalabile. e molto panoramica, porta fino alla chiesa di S. Giovanni Battista, in località Montecalvo (330 m), il punto più elevato del percorso.


Seguendo il sentiero 817 si raggiunge, con una discesa abbastanza tecnica e impegnativa, il fondo valle. Si imbocca verso dx la SP. 36 per un breve tratto prima di seguire nuovamente le indicazioni sentiero 817. Inizia ora la salita più lunga del percorso che porta dopo 2,1 km allo scollinamento. Seguendo l’asfaltato si incontra il sentiero 806, lungo il quale si affronta un divertente sterrato ricco di saliscendi, passaggi tecnici e. tratti piuttosto veloci, immersi in una fitta vegetazione. Terminata la discesa si ritorna su strada asfaltata dove si prosegue fino a raggiungere la SP7. Seguendo le indicazioni per Farneto si ritorna al punto di partenza.




 Dalla redazione Slow Bike Tourism

Pagina Facebook

Commenti

Post più popolari